IL SÉ

Tutte le discipline nel campo analitico, psicologico e filosofico si sono occupate del concetto del Sé, è un argomento ampiamente trattato e discusso, che in ogni essere umano si inizia a formare già dal primo giorno di vita.

E’ una costante ricerca nel percorso di consapevolezza, nel processo di interazione con l’ambiente sociale: una persona non assume delle caratteristiche solo in funzione dei ruoli che svolge, ma comincia a sperimentare anche il ruolo del Sé.

Inizia a rendersi conto che gli altri reagiscono a lei, cominciando a reagire alle sue azioni e qualità personali, così come si aspetta che facciano gli altri; si può definire cosi: “Io reagisco in base a quello che penso gli altri pensino di me”. In pratica, a seconda di come pensiamo di essere visti o percepiti, iniziamo a reagire assumendo comportamenti, atteggiamenti e convinzioni che definiscono il Sé.

Il concetto del Sé può determinare il comportamento della persona rispetto all’ambiente sociale dove si esprime.

Dunque il Sé si forma nella relazione con gli altri (società e ambiente) ed ha diversi componenti:

Me materiale

composto da tutto ciò che appartiene al piano fisico (corpo, denaro, abiti, oggetti, casa, parenti, attaccamenti e accumuli)

Me sociale

che nasce dal riconoscimento che la persona riceve da altre persone

Me spirituale

composto dal proprio credo, da stati di coscienza, dalla ricerca del divino

In sostanza grazie a queste tre manifestazioni che ciascuno, volente o no, consapevolmente o inconsciamente vuole, desidera, di cui ha bisogno, la persona non può fare a meno di comunicare con gli altri esseri, attraverso gesti, parole, sentimenti affettuosi, sentimenti violenti, sensi di colpa, complessi, ansie, malattie, emozioni.

Spesso infatti accade che una persona può arrossire, per vergogna, per senso di colpa, per rabbia, per gioia: attraverso la manifestazione ha intenzione di comunicare uno stato emozionale, che non riesce a dire con parole, azioni o scritti, perché magari l’educazione vieta una comunicazione che potrebbe risultare sconveniente. Il bisogno di comunicare risiede nel più profondo dell’inconscio e la persona, non essendone in contatto, “si chiude in Sé”, si può isolare e autopunire, sentirsi sbagliata, ecc…, ma in qualche modo nel linguaggio non verbale emerge uno stato conflittuale.

In definitiva, un percorso all’interno di Se stessi porta alla luce dinamiche sconosciute, dando l’opportunità di riscrivere la storia del proprio Sé, con maggiore amorevolezza ed armonia.

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