All’inizio non capivo, quando giacevo “addormentato” questa frase mi risultava inconcepibile…

Come faccio ad essere io la causa delle mie disavventure? Come può un essere umano essere la “causa” della sua malattia? E ancora, come può essere lui “colpevole” se viene licenziato dal posto di lavoro o lasciato dal compagno/a? Come può essere la causa dei suoi fallimenti? Della fila in autostrada piuttosto che del vicino che lo aggredisce?

Sì, perché noi viviamo così… pensando sempre che ci sia una causa “esterna” che fa sì che la nostra vita sia costellata di ostacoli e sofferenze, tutto questo perché non comprendiamo che siamo NOI che attiriamo nella nostra vita determinati eventi per “imparare” ( e quindi evolvere ) da essi.

All’inizio è stata dura perché quando inizi a “svegliarti” devi per forza iniziare “per fede”… nel senso che nessuno te le dice queste cose, difficilmente le trovi sui libri ( o magari ci sono anche ma tu non le comprendi) e tanto meno se ne parla al bar o dal parrucchiere…quindi ti devi arrangiare.

All’inizio dicevo è difficile anche perché essere consapevoli della propria RESPONSABILITA’ mi suonava come un peso…molto meglio e più facile “dare la colpa a qualcuno” piuttosto che lavorare su di me!

All’inizio dicevo, perché poi lentamente tutto cambia e ti rendi conto che SEI TU il responsabile di ciò che ti accade, sempre.

Ti rendi conto che ogni persona o situazione che vivi è per te fonte di insegnamento e che nessuno ti può far del male “là fuori”, che sei davvero TU e soltanto TU l’artefice del tuo destino che in questo momento è così per tutto quello che sei stato ( in maniera inconsapevole ) nel passato.

(P.Luisella)

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